Monday, December 11, 2006







Per rispetto, se non per l’opera, almeno per il luogo che in qualche modo ha interagito con noi artisti inconsapevoli in parte di quello che stavamo facendo, mi sento in obbligo di comunicare ciò che ho scoperto solamente dopo la messa in opera sul terrorio delle tre colonne che riguardano l’intervento nel bosco di Cavagnago “Potenza dell’innesto equinoziale”.


Volendo tracciare la linea dell’equinozio che lega l’intervento a Cavagnago con la Chiesa Rotonda di San Bernardino (così come San Lucio in Val Colla è allineato sulla linea dell’equinozio con il monte Lema) ho comprato una carta topografica scala 1:100’000 della zona che, essendo più recente di quella 1:25’000 usata finora, comprende anche il futuro tracciato della galleria ferroviaria Alptransit che, guarda caso, passa esattamente sotto il bosco di Pinus Silvestris della zona protetta vicino a Cavagnago, proprio all’altezza del sentiero e dell’intervento.
Le enormi frese del traforo lavorano indefesse e non hanno nessuna sensibilità per la distruzione dell’ambiente sotterraneo intoccato e vergine: minerali, terre rare, cristalli e tutto quello che incontrano viene triturato ed espulso: distrutto per sempre.

L’unica testimonianza geologica ancora intatta può venir cercata nelle eventuali fessure ai bordi dello scavo, i “forni”, dove si trovano reperti strabilianti, a quanto dice il geologo responsabile della catalogazione dei minerali.
Non voglio discutere qui la necessità di un nuovo collegamento ferroviario attraverso il massiccio del Gottardo, vorrei piuttosto esprimere una sensibilità, certamente non solo mia, riguardo ai luoghi naturali che abbisognano di un approccio più consapevole e armonioso.

Questo è il senso della parola “ringraziamento” da me usata nell’allegato prospetto di presentazione del sentiero e questo è stato l’intento nel voler marcare il momento dell’inaugurazione del sentiero con i suoni e i ritmi dell’esecuzione del brano “Partenza della potenza dell’innesto equinoziale” appositamente composto dal percussionista Luciano Zampar e da lui eseguito nel bosco.

(Il testo di presentazione del brano,distribuito nel bosco durante il concerto d’inaugurazione è contenuto negli extra al capitolo 4 o sul sito www.adhikara; mentre la documentazione fotografica dell‘intervento sul territorio e del concerto è sul cd allegato)








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